Settembre.

Aria fresca, alberi colorati da toni caldi, riapertura delle scuole.
Non sono solo questi i momenti che aprono le porte alla stagione autunnale.

C’è anche un profumo che, fino a qualche anno fa, si respirava nelle vie dei borghi o delle città. Era l’aroma della conserva di pomodoro fatta in casa.

Quando ancora si usava “fare i pomodori” a casa, settembre era il mese dedicato alla preparazione delle scorte per l’inverno.

Ecco che ogni famiglia si armava di pazienza, e “pentoloni”, per bollire ed imbottigliare la rossa e profumata conserva.

Spesso le famiglie si riunivano per dividersi la fatica e solitamente, per quasi una settimana, la casa era avvolta dall’odore forte di pomodoro bollito e le stanze erano occupate da coperte e vasetti di vetro lasciati a riposare in attesa del rumore del sottovuoto.

Per i bambini quel trambusto e quel profumo erano il segno che da lì a poco sarebbe iniziata la scuola.

Ma forse non tutti sanno come è nato il metodo della conservazione ermetica dei cibi.

Fu un francese, Nicolas Appert, ad inventare questa procedura, circa 50 anni prima che Pasteur scoprisse che il calore uccideva i batteri.

Era la fine del settecento ed era l’epoca dei grandi viaggi, soprattutto in mare, e il problema del cibo fresco da imbarcare e conservare per lungo tempo era un fattore che ancora decimava le flotte dei marinari. I

nfatti non assumere frutta o verdura per molto tempo portava allo scorbuto, malattia mortale.

Nel 1810 Appert, dopo molti sperimenti, trovò un metodo semplice; bastava togliere l’aria e chiudere ermeticamente i barattoli di vetro per conservare per lungo tempo il cibo contenuto.

Fondò così “Casa Appert”, la prima fabbrica di alimenti in vasi di vetro.

Il packaging acquisisce così un valore importante, quello della conservazione del prodotto.

In questi giorni quindi se siete impegnati a “fare i pomodori” ricordatevi di Nicolas Appert, venditore di dolci, che rivoluzionò la conservazione di cibi freschi.